Abstract/Sommario: A vent’anni dalla prima pubblicazione in lingua originale, questo libro di Bettelheim è diventato un classico della psicologia, una pietra miliare nello studio della schizzofrenia ed in particolare di quella sua forma particolarmente grave e precoce che è l’autismo. In questi anni il tema della schizzofrenia si è insinuato sempre più frequentemente nel dibattito culturale, ma nessuno come Bettelheim ha saputo narrare e analizzare alcuni casi di autismo infantile con altrettanta lucidi ...; [Leggi tutto...]
A vent’anni dalla prima pubblicazione in lingua originale, questo libro di Bettelheim è diventato un classico della psicologia, una pietra miliare nello studio della schizzofrenia ed in particolare di quella sua forma particolarmente grave e precoce che è l’autismo. In questi anni il tema della schizzofrenia si è insinuato sempre più frequentemente nel dibattito culturale, ma nessuno come Bettelheim ha saputo narrare e analizzare alcuni casi di autismo infantile con altrettanta lucidità e partecipazione. Minuziosamente in tutta la sua terribilità e nell’insensatezza dei suoi moti, ci viene descritto il quadro clinico di tre soggetti: osserviamo il lento avvio, i progressi, gli intoppi di un trattamento terapeutico ispirato ai principi della psicanalisi; a poco a poco penetriamo nel paesaggio della psicosi e infine nel suo senso ultimo e profondo, in quel “rifiuto di esistere” che la fonda e la scatena. Da Il ragazzo selvaggio di Jean Itard ai Casi clinici di Freud, vi è, nella letteratura scientifica, una categoria di testi che esercitano sul lettore il fascino delle grandi narrazioni : le storie di Laurie, di Marcia e di Joey, raccontate ne La fortezza vuota vi appartengono. Quelle che Bettelheim narra sono esperienze emotive e intelletuali profonde, attraversate da domande e da dubbi che coinvolgono chi cura e chi è curato. Bettelheim ha scelto, dalla sua esperienza di terapeuta, alcuni dei casi meno curabili, non ha voluto celebrare le vittorie della medicina ma mostrare nelle sue manifestazioni più virulente e radicali, l’essenza della schizzofrenia. Nella tormentosa via che porta all’accettazione della realtà i bambini autistici di Bettelheim si sono arrestati infinitamente prima di noi, ma la via è la stessa: una via che non è facile per nessuno e su cui nessuno evita di essere vulnerato. Tutti siamo stati tentati di barricarci nella ” fortezza vuota” della nostra soggettività, per questo la lettura del libro di Bettelheim ci afferra così intensamente.